Cartesio e la ricerca del fondamento del sapere

Cartesio nasce in Francia nel 1596, da una famiglia borghese, frequenta i suoi studi presso il celebre collegio dei gesuiti di La Flèche studiando scienze, latino, matematica, logica, grammatica e metafisica. Successivamente ai suoi studi, si arruola nell'esercito come ufficiale di alto grado, ma non è tanto la guerra o le armi ad interessarlo, quanto l'opportunità che trova nell'esercito, di conoscere uomini diversi e paesi diversi. Durante questo periodo militare, una notte fa tre sogni che ritiene rivelatori per la sua missione di filosofo, in quanto Dio gli affida una missione, ovvero “rinnovare tutto l'edificio del sapere rifondandolo su basi certe e sicure”. Questo sogno per lui è così importante che si riempie di entusiasmo e speranza e così comincia la sua missione, si trasferisce a Parigi, e frequenta solo poche persone selezionate. Qui si dedica prevalentemente allo studio di alcuni problemi scientifici e matematici. Successivamente si trasferisce in Olanda, dove vive per circa vent'anni e questo è per lui il luogo ideale per continuare in libertà e tranquillità i propri studi, in quanto in questo Paese era diffusa una maggior tolleranza nei confronti delle dottrine filosofiche, religiose che si opponevano alla tradizione. in questo periodo cominciò la pubblicazione delle sue opere maggiori:

·       le meditazioni metafisiche, che divennero un documento fondamentale del dibattito filosofico del 600, anche se con quest'opera Cartesio fu accusato di ateismo e scetticismo, proprio per come metteva in dubbio ogni conoscenza consolidata;

·       i principi di filosofia, il quale doveva essere un manuale universitario che avrebbe dovuto sostituire tutti i vecchi testi aristotelici e scolastici.

Durante il suo soggiorno olandese Cartesio intraprende anche un'intensa corrispondenza con uomini di cultura e autorità politiche di varie parti dell’Europa e stringe rapporti di amicizia anche con la principessa Elisabetta, della quale avrà poi una grandissima stima. Nel 1649 pubblica l'ultima sua opera, le passioni dell'anima nella quale analizza le principali emozioni che l'anima prova per effetto dell'azione del corpo su di essa e nel 1650 muore improvvisamente.

Cartesio viene ritenuto il fondatore del pensiero filosofico moderno, in quanto fu il primo tra i pensatori moderni a costituire un vero e proprio sistema filosofico, attraverso il passaggio dal Rinascimento all'età moderna. La sua personalità è abbastanza complessa, predilige un'esistenza appartata, ma non disdegna il riconoscimento del pubblico, ed è abile nella comunicazione, riuscendo a mescolare sapientemente il latino e il francese, il latino la lingua dei dotti, il francese la lingua del popolo.

Nelle sue opere troviamo un uso intelligente dei vari generi letterari, troviamo la forma epistolare, la forma del dialogo, la narrazione della propria vita in maniera biografica. Nella sua scrittura troviamo chiarezza e precisione, ed il suo linguaggio è diretto a demolire il vecchio edificio del pensiero e a rifondare il linguaggio della filosofia, con immagini nuove che rimandano a concetti nuovi.



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